Caserta 20 gennaio 1752: buon compleanno Reggia!

parco reale

Caserta 20 gennaio 1752: buon compleanno Reggia!

𝐁𝐔𝐎𝐍 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐀𝐍𝐍𝐎 𝐑𝐄𝐆𝐆𝐈𝐀 !

Caserta 20 gennaio 1752

“ Non potevo sperare in una giornata migliore” mormorò l’architetto Vanvitelli guardando soddisfatto il cielo azzurro, mentre usciva dal palazzo “al Boschetto”, sua residenza da quando, a fine novembre, era giunto a Caserta. In effetti, la giornata era bella e soleggiata, ma anche molto fredda per una gelata notturna e per la tramontana che “pelava il viso e le mani”.

 

 

Era il 20 gennaio del 1752 e, in occasione del compleanno del re Carlo, era stata organizzata la cerimonia per la posa della prima pietra della Reggia di Caserta

 

 

Nell’aria tersa di quel luminoso mattino li attendeva uno spettacolo indimenticabile: sul verde smeraldo della vasta spianata spiccavano le vivaci, multicolori divise di migliaia di soldati ch’erano stati schierati a formare il perimetro del nuovo palazzo lungo linee che l’architetto aveva fatto zappare con assoluta precisione. Due reggimenti di cavalleria, i Dragoni del Re e della Regina, formavano, a nord ed a sud, i due lati maggiori. Due reggimenti di Fanteria, “Abruzzo” e “Molise”, formavano i lati più corti, ad est ed ad ovest. Ad ognuno dei quattro angoli, due cannoni con i loro serventi. Al centro di questo immenso, variopinto rettangolo, ed esattamente nel punto dove sarebbe sorta la Cappella Reale, era stato eretto un ampio palco sul quale dieci colonne sorreggevano un padiglione con drappeggi di tappezzerie cremisi ed oro. Ai suoi lati erano schierati due battaglioni delle Guardie Italiane e Svizzere. Al centro del palco vi era un gran tavolo, coperto di velluto, su cui era disposta la cassetta di marmo ottagonale che avrebbe contenuto la prima pietra del palazzo.
Poi vi erano due urne dorate che contenevano, una, la calce, il martello e la cazzuola d’argento coi manici in avorio, e l’altra la prima pietra con incisi i nomi di Carlo ed Amalia e la data. Infine, vi era un’altra pietra che l’architetto aveva avuto l’onore di poter sovrapporre a quella dei sovrani. Su di essa Vanvitelli aveva fatto incidere in latino questa frase augurale

 

 

“La Reggia, il Soglio e il regal Germe regga/ Finché da sé la pietra il Sol rivegga”…..

 

 

“ …” I sovrani presero posto sul palco insieme al Marchese Tanucci ed a tutti gli altri cavalieri e dignitari di corte. Dopo la benedizione impartita dal Nunzio apostolico, il Re e la Regina posero nella cassetta di marmo varie monete d’oro e tre medaglie, in oro, argento e bronzo, coniate per l’occasione, con i loro volti. Ma, nel vedere tali medaglie, re Carlo esternò tutta la sua insoddisfazione perché la regina “non somigliava niente”, e, soprattutto, perché lo avevano rappresentato con “un naso lungo e grosso”. All’architetto non sfuggì come la regina Amalia riuscì a rabbonirlo con la sua grazia e a consentire, quindi, il buon prosieguo della cerimonia. Tuttavia il re, poi, dispose che le matrici delle monete fossero tutte distrutte, tranne un’impronta in cera. Le medaglie, poste nella cassetta, furono coperte con una lastra di marmo sulla quale il re, con la cazzuola d’argento, stese abbondante calcina…”

 

 

 

 

dal libro Caserta dei Borbone di Nando Astarita (Artetetra edizioni)

 

 

 

 

             

 

 

P.S. Nel giugno 2021  sono state realizzate copie di quella medaglia dall’unico calco in cera esistente e così oggi tutti possiamo acquistare una copia di quell’antica medaglia contestata dal Re.