Un ricordo della Scuola Normale di Capua di Guido Rossi
Sabato 21 maggio 11.00 SAN SALVATORE A CORTE
Un ricordo della Scuola Normale di Capua e della figura di Salvatore Pizzi, patriota risorgimentale, apre Capua il Luogo della Lingua festival.
GUIDO ROSSI
autore di
SPUNTI DI CRONACA SCOLASTICA DI ANNA DELLA PERUTA (Centro Documentazione e Studi Cassinati)
dialoga con
ANNA SOLARI GAROFANO VENOSTA
LUIGI FUSCO
intervengono
GIUSEPPE DE NITTO che ha curato la postfazione del libro
ENRICO CARAFA Dirigente scolastico Liceo Salvatore Pizzi
in collaborazione con il
Liceo Salvatore Pizzi
l volume, curato da Guido Rossi, trae il suo nome da un Diario, un «quadernetto manoscritto» conservato tra le carte di famiglia, scritto nel corso dell’A.S. 1926-27 dalla nonna Anna Della Peruta, insegnante nella scuola di Antridonati, località ubicata nella campagna di Cassino. La maestra Anna Della Peruta (1879-1974) era giunta a Cassino nell’autunno del 1918 per ricongiungersi al marito nominato ufficiale postale. Originaria di Caserta, proveniva dalla scuola elementare di Portico dove aveva iniziato l’attività di insegnante nel 1907. A Cassino fu nominata maestra nella scuola di Collecedro (dal 1918 al 1920), poi della scuola mista della frazione di S. Lucia a Pantano (1920-1921), poi nella scuola di Chiusavecchia (dal 1921 al 1926) e quindi ad Antridonati dove prese servizio il primo ottobre 1926 per terminarlo il 6 gennaio 1936. Dunque per un decennio la maestra ha insegnato nella pluriclasse di Antridonati (o Antrodonato come era chiamata la località allora), risiedendo in una stanzetta attigua all’aula. La scuola non era particolarmente distante da Cassino, ma l’«impraticabilità delle strade» di comunicazione la costrinsero a vivere durante l’anno scolastico nella frazione.
Il volume è impreziosito da tre fotografie che ritraggono la maestra Anna Della Peruta con la sua scolaresca. Vi si scorgono 29 suoi alunni dei 33 scolari frequentanti su un totale di 42 iscritti. Dieci femmine e 19 maschi dall’età molto variabile, ritratti in tre momenti distinti: con il saluto fascista, in una classica posa fotografica e a mani giunte in atto di preghiera. Tutt’intorno delle abitazioni rurali, quindi un albero secolare considerata la dimensione del tronco, mentre in primo piano si vede un mucchio di pietre bianche con sopra, poggiato, un bastone. Oggigiorno l’aspetto della contrada risulta profondamente modificato in quanto le vicende belliche della Seconda guerra mondiale hanno spazzato via la scuola e le case circostanti e nello spiazzo venutosi a creare è stata ricavata una piazza.
Il volume si fregia del patrocinio del Comune di Cassino, riporta la prefazione firmata dalla prof.ssa Anna Giordano e una postfazione firmata dal dott. Giuseppe de Nitto.
Guido Rossi, ultimo dei nipoti della maestra Anna Della Peruta, è nato e vive a Caserta. Ha studiato musica fin dalla tenera età , accanto a quelli universitari di Filosofia. E’ stato titolare di cattedra di Violino, prima presso le Scuole Medie ad indirizzo musicale, poi nei Licei Musicali Statali.
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La Scuola Normale, eccellenza capuana
La Scuola Normale femminile di Capua cercò di associare una alfabetizzazione laica e di respiro europeo con il bisogno di garantire a donne di modesta condizione l’accesso agli studi. L’istituzione pizziana fu celebre nel panorama culturale italiano per decenni, fino alla soppressione avvenuta nel 1925 per effetto della riforma Gentile. Salvatore Pizzi capì da subito che, in un’epoca dove le politiche scolastiche statali erano insufficienti, solo un progetto importante di diffusione dell’istruzione elementare poteva ridurre l’analfabetismo. La Scuola Normale ritrovò i suoi fasti con l’Istituto Magistrale, poi divenuto Liceo Statale in tempi recenti. Oggi il Liceo Statale “Salvatore Pizzi”, dedicato proprio al patriota risorgimentale, è uno dei più apprezzati della provincia di Caserta. Negli anni i suoi alunni hanno collezionato davvero tanti successi e portato il buon nome della scuola per tutto il Paese. Grazie a Salvatore Pizzi Capua può vantare un posto importante nella storia della scuola meridionale.
Salvatore Pizzi e la Scuola Normale di Capua
Nell’Italia del Risorgimento vi furono numerosi patrioti che si distinsero nelle lotte politiche per lo sviluppo della società civile. Nel 1831 Giuseppe Mazzini aveva fondato la Giovine Italia per trasformare l’Italia da regno a repubblica democratica unitaria. Tra i ferventi mazziniani dediti a organizzare rivolte per rovesciare il dispotismo dei sovrani vi era un giovane capuano d’adozione, Salvatore Pizzi. Figlio dell’ufficiale del Genio militare Eugenio, Salvatore Pizzi nacque a Procida il 15 novembre 1816. La famiglia si trasferì poco dopo a Capua, che il Regno delle Due Sicilie aveva riconquistato, per effetto del Trattato di Casalanza tra austro-inglesi e francesi. Il giovane Pizzi partecipò alle lotte politiche ma, quando prevalse la repressione borbonica, dovette affrontare un doloroso e lungo carcere. Dopo la scarcerazione prese parte alla Legione garibaldina del Matese.
Gli ideali democratici
I mesi di carcere non spensero l’indole rivoluzionaria del giovane, del quale i sovrani napoletani vollero “controllare ogni respiro”. Così riportano, infatti, le carte degli archivi di Ferdinando II, richiamando alla mente le simili parole pronunciate ottant’anni più tardi dall’avvocato fascista Michele Isgrò nei confronti di Antonio Gramsci. Dopo la Battaglia del Volturno Salvatore Pizzi fu nominato da Garibaldi in persona Governatore di Terra di Lavoro. Ma nella visione del patriota mazziniano quegli ideali per cui aveva duramente combattuto dovevano prendere forma in altri modi. Per Salvatore Pizzi l’Italia non poteva svilupparsi senza una grande opera di emancipazione femminile. Nel 1866, nell’ ex Complesso dell’Annunziata, sorse la Scuola Normale femminile. La presenza di fervori liberali e patriottici nella Capua di Salvatore Pizzi e la nascita dell’istituto di istruzione femminile diedero inizio ad un metodo innovativo di pedagogia scolastica.
(Fabio Carbone)
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