Il regista Edoardo De Angelis a Capua con “Comandante” al Teatro Ricciardi
“𝐂𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐧𝐭𝐞 è un gran film che, in questo tempo amaro di guerre e di respingimenti, ci regala una straordinaria storia di umanità”.
Dopo aver aperto l’80esima Mostra del Cinema di Venezia, Edoardo De Angelis sarà in sala a Capua con Comandante, ambientato principalmente all’interno di un sottomarino.
Francesco Massarelli intervista il regista 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐞 𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥𝐢𝐬 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝟏𝟓 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 al termine delle proiezioni delle ore 18.00 e delle 20.30 al Teatro Ricciardi di Capua.
L’attore Pierfrancesco Favino interpreta Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il film è ambientato nel pieno del conflitto mondiale, a ottobre del 1940, e ha un budget di 14 milioni di euro, una cifra importante per il cinema italiano. La Marina Militare ha dato pieno supporto alla pellicola, aprendo a De Angelis e al suo team i propri archivi, permettendo di accedere anche al diario di bordo del Cappellini.
Nel cast di Comandante ci sono anche tanti giovani attori, tra cui: Arturo Muselli (Sangue Blu nella serie Gomorra), Andrea Ferrara, Silvia D’Amico, Giorgio Cantarini. E anche gli interpreti internazionali Johan Heldenbergh e Johannes Wirix.
Quella raccontata da Edoardo De Angelis nel film (e anche nell’omonimo libro scritto insieme a Sandro Veronesi) è un fatto storico: sì, quella di Comandante è una storia vera.
Salvatore Todaro è realmente esistito e ha davvero disobbedito agli ordini dei superiori per salvare delle vite, per questo considerato da molti un eroe di guerra. Nato a Messina nel 1908, si trasferì con la famiglia a Chioggia, per seguire il padre, maresciallo di artiglieria.
Nel 1933 Salvatore Todaro ha sposato Rina Anichini (interpretata nel film da Silvia D’Amico), da cui ha avuto due figli: Gian Luigi (1939-1992) e Graziella Marina (1943).
L’affondamento della nave belga Kabalo portò alla dichiarazione dello stato di guerra tra l’Italia e il Belgio, ma in seguito si scoprì che era una nave dispersa del convoglio inglese OB.223, contenente pezzi di ricambio aeronautici per l’esercito inglese, all’epoca avversario di quello italiano. L’affondamento quindi era giustificato e per questo Todaro ebbe la medaglia di bronzo al valor militare.
A bordo di motoscafi siluranti della Xa MAS, ha combattuto durante l’assedio di Sebastopoli, dove ripropose la beffa di Buccari ai danni dell’esercito sovietico, lasciando, nel porto di Balaclava, dei barattoli contenenti un messaggio ispirato a D’Annunzio.
Salvatore Todaro è morto nel dicembre 1942 in Tunisia, nel sonno, durante un attacco aereo. È stato sepolto nel cimitero della Purificazione di Livorno.