Una riflessione su “Piccolo blu e piccolo giallo” di Leo Lionni
Poche parole, sono le immagini a parlare: piccolo blu e piccolo giallo, la loro amicizia, la loro commistione in un forte abbraccio che crea il “verde”.
Una storia che viene inserita nella letteratura per l’infanzia, ma che invece riguarda anche e soprattutto i “grandi” tutti, e non solo genitori: appartiene ad ognuno che sia guida, educatore, tutore, e soprattutto promotore dei diritti alle pari opportunità e del riconoscimento della diversità come ricchezza e unicità con cui relazionarsi per crescere.
I grandi non riconoscono più i loro piccoli:
“[…] «Tu non sei il nostro piccolo blu. Tu sei verde», dicono mamma e papà blu. «Tu non sei il nostro piccolo giallo. Tu sei verde», dicono mamma e papà giallo.” Una tenera e significativa storia per immagini sul valore dell’integrazione, del rispetto verso l’identità altrui, della diversità di ciascuno come arricchimento dell’altro, e non come separazione, barriera, chiusura, contro quei pregiudizi che purtroppo spesso sono alimentati proprio dalla grettezza mentale dei “grandi”.
La propria identità che cresce interagendo con l’altro, un’amicizia, un legame talmente forti da fondersi l’uno con l’altro, pur appartenendo sempre a se stessi.
Nel 1959 Leo Lionni ci dona dunque una storia che resta oggi fortemente attuale e che segna al tempo una rivoluzione nella narrativa classica per l’infanzia, sostituendo quasi interamente le immagini alle parole, affidando forti contenuti etici e sociali a pure rappresentazioni visive, in cui la parola è didascalia sussurrata per dar vita a riflessioni che fanno benefico rumore, che non dovrebbero mai essere avvolte dallo schiamazzo del pregiudizio.
Leo Lionni – Piccolo blu e piccolo giallo (Babalibri)
Lionni, Leo ((Amsterdam, 5 maggio 1910 – Radda in Chianti, 11 ottobre 1999)
Scrittore, pittore, illustratore, grafico. Dopo un’infanzia e una giovinezza a contatto con le avanguardie artistiche ed il fermento culturale della nativa Amsterdam, trascorre gran parte della sua vita tra gli Stati Uniti e l’Italia, affermandosi come designer ed illustratore.
Nel 1959, con “Piccolo giallo e piccolo blu” affianca alla già fulgida carriera artistica l’attività di scrittore per l’infanzia, rivoluzionando l’idea della grafica e della comunicazione, nonché fornendo una spinta innovatrice al mondo dell’editoria per l’infanzia: le sue immagini, linearmente geometriche, si fanno parola che veicola messaggi educativi e sociali. Oltre a “Piccolo giallo e piccolo blu”, ricordiamo “Guizzino” (1963), “Federico (1967)”, “Pezzettino” (1975), “Un colore tutto mio” (1975), ancora saldamente presenti nelle biblioteche scolastiche e nelle librerie, supporto dell’attività didattica, educativa e formativa.
Maria De Sipio nasce nel 1980 a Caserta e attualmente, dopo diverse peregrinazioni per motivi lavorativi, vive nella città dove è cresciuta, Capua. Sin da bambina ama i libri come luogo di incontro con sé stessa e il mondo circostante: librerie e biblioteche son centri di diffusione e promozione della cultura ed al contempo centri di condivisione e aggregazione sociale. Lavora nella Biblioteca Comunale dell’Istituzione Cultura di Savignano sul Rubicone (FC), per poi dedicarsi al settore della formazione ed educazione degli adulti, formazione e tutoraggio e learning, e scuola dell’infanzia e primaria tra Marche e Campania. Dal 2016 è co-amministratrice del gruppo “Leggo i classici di letteratura di Walter Ruffini” (storico fondatore venuto a mancare pochi anni fa): dagli albori al ‘900, classici nazionali e internazionali che ancora sanno parlare alla società contemporanea, come costante intreccio tra passato e presente, in un costruttivo continuum con i nostri giorni. Per Associazione Architempo e Circolo dei lettori Cose d’interni Capua è responsabile del progetto socio-umanistico della Sala Lettura ubicata nel Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta, sede di Capua.