Capua è stata confermata come “Città che legge” per il triennio 2024-2026
Capua è stata confermata come “Città che legge” per il triennio 2024-2026, come già nel periodo 2020-2023, grazie al rispetto dei requisiti previsti dall’Avviso Pubblico.
Il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’ANCI, intende promuovere e valorizzare con la qualifica di Città che legge l’amministrazione comunale che si impegni a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio. Attraverso la qualifica si vuole riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale delle comunità urbane attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. I comuni che ricevono questo riconoscimento hanno accesso ai bandi di finanziamento del Centro per il Libro e la Lettura, destinati a progetti meritevoli che promuovono il libro e la lettura. (qui l’Avviso pubblico)
Per ottenere questo riconoscimento, la Città deve soddisfare vari criteri, tra cui:
1) Un festival letterario: Capua ospita il festival “Capua il luogo della lingua“, che quest’anno celebra il 20° anniversario. Questo evento si distingue per il suo obiettivo di valorizzare la città, evidenziando la sua forte vocazione storico-culturale.
2) Biblioteche pubbliche: Capua è dotata di ben otto biblioteche riconosciute dall’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, tutte regolarmente aperte e funzionanti. Queste biblioteche sono:
Biblioteca del Museo Provinciale Campano
Biblioteca Storica Diocesana
Biblioteca del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Biblioteca dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano
Biblioteca del Centro documentazione del Cira
Biblioteca della Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis
Biblioteca “Francesco Garofano Venosta” della Pro Loco
Biblioteca “Nicola Romeo” di Palazzo Lanza.
3)Librerie: La città di Capua, grazie al festival e alle collaborazioni con la libreria “COSE d’interni”, facilita l’accesso a libri e lettura, creando occasioni di incontro tra lettori e libri, anche attraverso eventi durante l’anno.
4)Partecipazione delle scuole a progetti nazionali: Le scuole di Capua sono attivamente coinvolte in iniziative nazionali di promozione della lettura, come il “Maggio dei libri” e “Libriamoci”. Inoltre, tutte le scuole partecipano al festival e contribuiscono alla sua organizzazione, rafforzando il legame tra cultura, educazione e comunità. Gli studenti hanno anche la possibilità di incontrare scrittori e leggere i loro libri, partecipando a vari progetti di lettura.
Il riconoscimento di “Città che legge” e il Patto per la lettura di Capua, di cui il Festival “Capua il luogo della lingua” è il soggetto coordinatore per il Comune, mira a contribuire ad alimentare un preciso desiderio di cultura in grado di generare nuovi “percorsi urbani” e stimolare una nuova solidarietà, che ha come obiettivi, la diminuzione delle diseguaglianze di accesso alle risorse, l’aumento delle relazioni tra gli individui e la prevenzione del disagio sociale.
La diffusione del libro come valore sociale è un argomento che merita grande attenzione. Bisogna pensare alla lettura come uno strumento indispensabile per una crescita socio-culturale della comunità.
Emblematico è il lavoro svolto da Capua il Luogo della Lingua festival per l’apertura della Sala Lettura nell’Unità Operativa di Salute Mentale ospitata nel Palazzo Fieramosca di Capua, sotto l’egida della qualifica di Città che legge.
Nel 2021 è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’ASL di Caserta e l’associazione Architempo, organizzatrice del Capua il Luogo della Lingua festival.
L’obiettivo di questo protocollo è stato la creazione di una Sala Lettura all’interno dell’ Unità Operativa di Salute Mentale ospitata nel Palazzo Fieramosca di Capua.
L’ associazione Architempo organizzatrice di Capua il Luogo della Lingua festival si è impegnata, attraverso una apposita campagna di sensibilizzazione di privati cittadini che hanno donato i libri, e una serie di iniziative culturali e di altri eventi a tema, a fornire nel tempo, il patrimonio librario che costituisce la Sala lettura, (nel 2024 siamo a 3000 volumi) oltre a fornire volontari specializzati in biblioteconomia per la catalogazione.
Dal 2023 la Sala Lettura è aperta a tutta la cittadinanza che vuole leggere e ha soprattutto voglia di fermarsi, in un luogo dove giornalmente trascorrono il loro tempo le persone con un disagio di natura psichica. Il progetto culturale portato avanti da Capua il Luogo della Lingua, partendo da loro, diventa uno strumento di sensibilizzazione alle tematiche del disagio e un’occasione di superamento dello stigma nei confronti di coloro che ne sono affetti, ma anche di inclusione sociale e lavorativa per quegli utenti che, con la loro opera di catalogazione cartacea e informatizzata dei libri donati, vengono coinvolti dal Dipartimento di Salute mentale nel progetto.
La città di Capua, che per storia e tradizione, già disponeva di ciò che serve per promuovere la lettura, ha in questi anni, attraverso il Festival e la qualifica di Città che legge, messo a sistema questo patrimonio, divenendo, in provincia di Caserta, un modello di riferimento in quanto a politiche culturali di questo genere.
Un prestigioso riconoscimento per la città, che premia anni di impegno nella promozione della lettura. Un impegno che si concretizza soprattutto nel festival Capua il Luogo della Lingua, diretto dal 2005 da Giuseppe Bellone, il quale celebra Capua come culla del primo documento in volgare, il Placito capuano. Il festival, tuttavia, non si limita a guardare al passato, ma esplora soprattutto i linguaggi contemporanei, proponendo una serie di eventi culturali che si svolgono nei principali siti storici della città. L’evento annuale, infatti, ha visto negli anni parte della cittadinanza e molti fruitori provenienti da fuori città, partecipare con sempre grande sensibilità alle iniziative di diffusione della lettura: “Quest’anno ci accingiamo a celebrare il ventesimo anno del nostro festival– dice Bellone – si stanno predisponendo progetti da avviare con associazioni culturali, biblioteche, librerie e scuole. La cultura è uno strumento indispensabile per ricostruire l’identità dei luoghi e influenzare positivamente i rapporti di chi li abita, nel nostro caso è già presente all’interno del Dna della nostra comunità, ma a volte occupa uno spazio segmentato, talvolta invisibile ad alcuni, manifestandosi tendenzialmente in progetti dal basso privi di un coordinamento in grado di renderli fruibili a un pubblico più vasto e desideroso di nuove esperienze. Dietro alla redazione di questo avviso pubblico c’è da parte del Ministero, una chiara politica culturale che parte innanzitutto dalla consapevolezza di un nuovo modo di pensare al territorio, alle città e ai rapporti che intercorrono tra gli individui. La qualifica di Città che legge, che ci viene riconfermata anche per il prossimo triennio, rappresenta per noi un rinnovato impulso a continuare sui percorsi già tracciati.