Chiesa dell’Annunziata
La chiesa sorge sull’impianto di una primitiva fabbrica angioina risalente all’epoca di Carlo II D’Angiò (1285-1309).
L’edificio attuale fu eretto tra il 1531 e il 1574 e presenta una veste rinascimentale, conservatasi nonostante gli interventi operati tra Seicento e Settecento, che hanno investito soprattutto l’interno e la facciata.
Essa è caratterizzata da un alto basamento lapideo, realizzato forse con materiale di spoglio proveniente dall’anfiteatro Campano. Al di sopra del basamento si eleva un ordine gigante con paraste corinzie, che sorreggono una forte trabeazione con cornice aggettante a modiglioni e rosetta, che scandiscono la facciata dividendola in tre campate: quella centrale presenta un finestrone ad arco sormontato da una cornice aggettante, mentre le laterali sono caratterizzate da nicchie, forse già presenti nel disegno cinquecentesco, cui furono aggiunti, nel Seicento, i forti timpani ricurvi e le mensole inferiori, oltre alle vibranti statue in stucco di S. Antonio e S. Lucia; tra i capitelli vi sono decorazioni a stucco con teste di putti. Il portale di accesso alla chiesa presenta, in sommità, un timpano curvilineo. La facciata è conclusa, nella parte superiore, da un grosso timpano triangolare dotato di una finestra ad arco al centro. A fianco della chiesa, sul corso Appio, è presente la struttura arcuata di un cavalcavia, che costituisce l’antico passaggio di cui si servivano le suore per raggiungere, dal vicino convento, il matroneo della chiesa. La parete laterale è anch’essa scandita da paraste corinzie binate, su alto basamento, che separano finestre con profilo ad arco ribassato, dotate di una cornice aggettante su lesene a riquadri interni. Questa caratterizzazione riguarda le prime due campate; le altre, infatti, sono ritmate da lesene corinzie non più accoppiate, e da finestre ad arco al secondo livello, e rettangolari, con semplici cornici, al primo. Anche sulla facciata laterale della chiesa è presente un portale, inquadrato da una fascia grecata, ai lati del quale vi sono colonne con capitelli corinzi che sorreggono un timpano triangolare. Alla chiesa è affiancato un campanile su doppio ordine: il primo caratterizzato da lesene corinzie, in continuità con il volume della chiesa, separato dal secondo da un grosso cornicione; le aperture del campanile, sia per il primo che per il secondo ordine, sono ad arco.
Gli interni della chiesa
L’interno della chiesa dell’Annunziata di Capua si presenta a navata unica e l’elevata altezza degli spazi sono dovuti al precedente impianto angioino. Gli stucchi del Settecento campeggiano in ogni parte della chiesa, la cui stratificazione è testimoniata solo dalle parti rinascimentali lasciate volutamente a vista dai restauratori che vi lavorarono dopo i danneggiamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ai lati della navata, oltre alle magnifiche cantorie del Seicento, sono presenti cinque cappelle per lato, all’interno delle quali sono presenti dipinti di alcuni esponenti del manierismo napoletano. Elemento di grande spicco è il soffitto ligneo cassettonato dorato, realizzato grazie al lascito del poeta latino Lucio Paganino di Capua, morto nel 1591.
Il complesso conventuale dell’Annunziata
Il complesso architettonico che risale al sec. XVII si identifica quasi del tutto con un’insula della pianta urbana, affacciandosi sul corso Appio e via F. Palasciano.
L’impianto è quadrato e si sviluppa intorno ad un cortile porticato con coperture a vela ed una grande fontana centrale realizzata con pietra locale. Oltre a svolgere la primaria funzione religiosa, era anche un ospedale per i bambini, mantenendo questa funzione fino al 1788, allorchè divenne proprietà del comune ed assunse una funzione militare. Particolare è il passaggio coperto pensile su corso Appio che unisce la fabbrica al coro della chiesa dell’Annunziata.