Fortificazioni
A sud verso la campagna, dalla parte non cinta dal Volturno, il sistema di difesa di Capua era formato da fossati e mura bastionate.
Le cortine murarie a scarpa della cinta sono opera, sia in fase di impianto che di rifacimento, di Spagnoli ed Austriaci durante il viceregno.
Ciò che ancora si vede della fortificazione, cinta muraria del tipo con bastioni a fianchi rientranti, risale ad un periodo che va dall’inizio del Cinquecento alla metà circa del Settecento e presenta, appunto, bastioni, torri e polveriere.
L’impianto delle mura ha un tracciato poligonale con diversi fronti che, a partire dal lato orientale della città, sono chiamati: Sperone (o di Santa Maria), Olivares, del Conte, d’Aragona e, sul fronte occidentale, Eugenio e Daun, diventati poi Carlo e Amalia per onorare il sovrano Carlo di Borbone che ne volle il restauro (sec. XVIII). Questi ultimi due bastioni, più vicini al fiume Volturno, custodivano la cittadella con il forte eretto tra il 1542 ed il 1552 (nel luogo detto la portella) dall’imperatore Carlo V. Infine, sull’ansa interna del Volturno, nella zona detta la limata, si erge il bastione Sapone.
Il complesso maestoso delle fortificazioni di Capua davano la possibilità di sviluppare la difesa frontale (ficcante), la difesa piombante (o radente) e quella fiancheggiante (a mezzo delle torri) ed è ancora oggi visibile provenendo da Napoli o da Roma, attraverso le Torri di Federico sul fiume Volturno, o visitando la zona di Santa Caterina su piazza San Francesco.