Capua Civile
La secolare storia della città di Capua e le diverse dominazioni che si sono avvicendate hanno fortemente caratterizzato la compagine urbanistica e soprattutto architettonica del suo centro. Dall’età medievale a quella ontemporanea, nel tempo sono stati costruiti edifici pubblici e privati che, ancora oggi, contraddistinguono la peculiarità della storia dell’architettura locale.
Per quanto riguarda il periodo alto-medievale, frammentarie sono le tracce relative ad alcune fabbriche civili, in quanto le strutture sono state, nel tempo, modificate o interamente fagocitate da altre strutture aventi impianti modulari e decorativi rispondenti ai gusti e alle esigenze del momento.
L’unica testimonianza visibile, ascrivibile a questo periodo, è il Castrum Lapidum. Costruito come una vera e propria roccaforte, nel secolo XI, venne successivamente utilizzato come complesso conventuale da parte degli agostiniani e come residenza privata, nel Quattrocento, da parte di re Alfonso il Magnanimo.
Del Trecento è, invece, palazzo Fieramosca, la cui struttura poderosa è ancora contraddistinta dalla presenza di elementi architettonici di derivazione gotica oltre che da una massiccia torre avente, in origine, funzione di difesa.
All’età aragonese risalgono molti palazzi civili tuttora visibili sia nelle strade principali del centro cittadino sia negli assi secondari e nelle vie laterali o nei vicoli. Sono per la maggiore edifici che risentono del cosiddetto stile catalano, i cui tratti sono particolarmente evidenti nella resa dei portali di ingresso così
come delle finestre, per quanto gli stilemi siano notevolmente influenzati da gusti di ascendenza tardo- gotica. A quest’ambito appartengono i palazzi Antignano, Boccardi, Saitta e Fazio.
Della seconda metà del XV secolo sono invece altri fabbricati, i cui impianti sono più marcatamente rinascimentali, con non pochi rimandi all’architettura toscana, sia per quanto riguarda la componente strutturale sia per quanto concerne la matrice decorativa. Notevoli anche per dimensioni, per schema compositivo e per organizzazione funzionale sono i palazzi Rinaldi-Campanino, cosiddetto di “Pier delle Vigne”, Milano, De Capua e tanti altri.
Non mancano edifici risalenti al Cinquecento. Dal punto di vista strutturale si presentano poderosi e marcati nell’assetto ornamentale. Gli esempi più noti di questo periodo sono rappresentati dal palazzo di Giustizia, dell’Udienza e Imbriani.
Tanti altri sono i palazzi del tempo, spesso realizzati a seguito di modifiche che sono state fatte su precedenti strutture.
C’è da segnalare, inoltre, che dall’età medievale a quella rinascimentale, le fabbriche evidenziate sono state innalzate impiegando molti materiali di spoglio provenienti dall’antica Casilinum, ma soprattutto dall’antica
città di Capua odierna Santa Maria Capua Vetere. Sono, poi, da associare all’età rinascimentale, dei primordi e della fase più tarda, anche i nomi di architetti e ingegneri militari come Giuliano da Maiano, Giuliano da Sangallo e Ambrogio Attendolo.
Tra l’età moderna e contemporanea, in un arco di tempo che va dalla dominazione vicereale al periodo post-unitario, Capua è stata investita da una serie di interventi che hanno interessato l’edilizia privata e quella pubblica, coinvolgendo anche tutto l’assetto urbanistico tramite la sistemazione di strade, piazze e slarghi.
Tali lavori hanno comportato chiaramente la trasformazione di palazzi già esistenti, ma anche la realizzazione di nuove residenze, le cui strutture architettoniche e decorative evocano elementi cari alla tradizione compositiva di ambito napoletano maggiormente ascrivibile alla produzione di Ferdinando Sanfelice.
Palazzo Lanza, il Palazzo in Via Roma al civico 38 e tanti altri edifici costruiti soprattutto lungo Corso Gran Priorato di Malta e Corso Appio. Questi fabbricati, poi riammodernati, secondo nuove tendenze, fra Otto e
Novecento, sono stati concepiti in maniera contestuale al processo di riammodernamento della città dal punto di vista difensivo e militare, ma anche come espressione di una città considerata da sempre “Chiave del Regno” e seconda solo a Napoli per importanza, storia e bellezza monumentale.
testo di Daniela De Rosa