Palazzo Friozzi
L’edificio, pur avendo configurazione esterna unitaria, è costituito da due blocchi funzionanti distinti, uno con ingresso dal Corso, l’altro da via Fieramosca.
Il palazzo sviluppa su due lati contigui una facciata con una zona inferiore listata su alto basamento in calcare, nella quale si aprono vani di botteghe con sovrapposte finestre, il cui profilo originario è conservato nelle aperture verso corso Gran Priorato di Malta, inquadrate in archi leggermente incassati. La zona superiore è scandita da coppie di lesene doriche su basamento, fortemente distanziate, ma in risalto rispetto ad un primo zoccolo inferiore, riconoscibile nello spigolo. Esso ospita balconi con soglie in piperno e ornie in stucco a fasce semplici, modiglioni, fregio e forti timpani acuti.
Le aperture superiori sono state trasformate in balconcini su piazza de Renzis, mentre su via Fieramosca e sul Corso sono state conservate le originarie riquadrature alla romana, che dovevano un tempo aver la consueta funzione di illuminare ed areare il sottotetto. Ai lati del portale in piperno al n. 8 di via Fieramosca, di semplice disegno con forti dadi d’imposta dell’arco, si ripetono lesene ornate da lunghe foglie in stucco all’altezza del capitello. All’interno si conserva una elegante e vasta scala aperta ad una rampa, con volte a botte profilate da fascia in stucco. Alle pareti corrispondenti ai ripiani intermedi si conservano, alquanto sbiadite, figure di virtù a tempera. La scala è stata recentemente ridipinta, con eccessiva accentuazione delle coloriture originarie e dei contrasti.
L’ingresso dal corso Gran Priorato di Malta dà accesso ad un breve spazio coperto a botte lunettata, cui segue un vasto androne, coperto da volta a vela su archi ribassati, aperto verso il prospicente piccolo giardino, a sinistra, e verso una seconda scala aperta simile alla prima, ma di più modeste proporzioni, situata nell’angolo interno dei due bracci. I balaustri terminali delle rampe di quest’ultima, in calcare, sono realizzati in un unico blocco e sono simili a quelli presenti nel palazzo Fieramosca. Il fronte della corte si articola secondo un proporzionato disegno, in una sequenza di più piccole aperture mistilinee alternate ad ampi fornici ad arco ribassato.
La soluzione dell’angolo esterno, a profilo smussato, e la sobria eleganza del disegno di facciata richiamano analoghe soluzioni napoletane ed inducono ad attribuire l’edificio ad un architetto dell’ambiente vanvitelliano.